VERDURA E FRUTTA NON SONO MAI ABBASTANZA
Sopperisci la mancanza con la giusta integrazione
Sulle Tavole d'Italia ci sono ancora troppo pochi vegetali. Il rischio? Carenze nutrizionali
L'80% degli italiani dichiara di avere comportamenti salutari, ma la realtà dei fatti è ben diversa, soprattutto per quanto riguarda l'alimentazione. A puntare i riflettori sul problema è un'indagine di Gfk Eurisko che fotografando stile di vita e abitudini alimentari degli abitanti dello Stivale ha svelato che a fronte di un elevato consumo di carne e latticini solo il 15% degli italiani si garantisce le 5 porzioni al giorno di frutta e verdura raccomandate dagli esperti.
I dati raccolti intervistando 800 individui di età superiore ai 18 anni hanno svelato che 3 italiani su 4 dedicano una particolare attenzione all'alimentazione. In oltre il 50% dei casi ci si impegna a mangiare in modo sano ed equilibrato e il 66% degli intervistati dichiara di cercare di limitare eccessi rischiosi per la salute, riducendo, ad esempio, il consumo di zuccheri, sale, grassi e alcolici.
Nonostante queste buone intenzioni, l'indagine ha però anche svelato che spesso gli italiani finiscono con l'adottare comportamenti incoerenti: mangiano più carne e latticini che pesce – consumati, rispettivamente, 3 e 1 volta e mezza alla settimana – e consumano in media solo 3 porzioni di frutta e verdura al giorno. Il problema è accentuato dal fatto che in molti casi gli italiani sono convinti che questi comportamenti siano corretti. Più del 60% non conosce la regola delle “5 porzioni al giorno” di frutta e verdura e il 70% circa non crede di doverne aumentare il consumo.
Le possibili conseguenze di questa situazione non sono da sottovalutare. La principale è il rischio di avere a che fare con carenze nutrizionali. “Livelli sub-ottimali di micronutrienti essenziali come vitamine e minerali rientrerebbero nei fattori di rischio per alcune malattie croniche nella popolazione adulta e anziana, quali obesità, ipertensione arteriosa, malattie cardiovascolari e metaboliche, diabete tipo 2, cataratta, degenerazione maculare senile, demenza senile, osteoporosi e alcune neoplasie – spiega Michele Carruba, direttore del Centro Studi e Ricerche sull’Obesità dell’Università degli Studi di Milano - Per questo anche carenze lievi, soprattutto se durature nel tempo, non devono essere trascurate e vanno risolte prima che sfocino in disturbi più seri”.
Prestare più attenzione ai consigli degli esperti di alimentazione è il primo passo verso la soluzione di questo problema. Inoltre in alcuni casi anche l'assunzione di supplementi e integratori può essere d'aiuto. Purtroppo però il 60% degli italiani che non fa uso di integratori non li assume proprio perché non crede di essere a rischio di carenze nutrizionali. Come ha però sottolineato Carruba “l’integrazione multivitaminica-multiminerale può offrire un aiuto importante, specialmente in quei soggetti che, anche inconsapevolmente, non riescono a seguire una dieta corretta e completa”.
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